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Massimo Milazzo: Il Gatto di Tom&Jerry Kids? La mia Voce... a misura di bambino!

Gente di facili costumi: Mia moglie "Luciana Frazzetto" travolgente sulla scena come nella vita

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Massimo Milazzo nasce a Roma il4 marzo 1947 è un attore, doppiatore, dialoghista, direttore del doppiaggio e regista teatrale italiano.

È principalmente noto in quanto doppiatore del personaggio del gatto Tom nelle serie Tom & Jerry Kids e Tom & Jerry Tales, Shun Mitaka e Yotsuya in Cara dolce Kyoko, Shin in Ken il guerriero - Il film ed il Dott. Animus in Ben 10.

Inoltre ha doppiato molti attori stranieri, tra cui il premio Oscar Christopher Walken, Christopher Lloyd, Kurtwood Smith e Kelsey Grammer nella serie televisiva Frasier (stagioni 6-11, in precedenza l'attore era doppiato da Marco Mete).

Oltre a svolgere l'attività di attore, Milazzo si occupa anche dell'adattamento dei dialoghi e della direzione del doppiaggio.

Ha all'attivo oltre trenta direzioni tra film e produzioni televisive.

Christopher Walken in Bulletproof  Man Christopher Lloyd in Admissions John C. McGinley in Platoon Willie Metcalf in Sonny Richard Diggs in Until Death Eddie Velez in Romero Ahn Sung-kee in Arahan - Potere assoluto William Hoyland in Ironclad Joseph Long in The Legionary - Fuga all'inferno Jeffrey DeMunn in Another Happy Day Ken Campbell in Creep - Il chirurgo Donald Plesence in L'uomo che fuggì dal futuro (ridoppiaggio)

L'intervista.

-Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo "artistico"?-

"Avevo ventanni, ero studente universitario. Volevo fare l’attore e mi iscrissi alla scuola di recitazione di Alessandro Fersen, seconda a Roma come importanza dopo l’Accademia Silvio D’Amico. Fersen al termine del triennio di studi mi portò con se’ al Teatro Stabile di Bolzano, era diventato Direttore Artistico. Dopo due anni mi disse : Massimo ormai la sua carriera è spianata ! Aveva ragione."

-E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?-

"Sono irrimediabilmente curioso e mi affascina l’idea di far rivivere in scena i personaggi che albergano dentro e intorno a me. Sono affascinato dal mondo che mi circonda, e uno dei pochi, viaggiando in Metro, che non fissa lo sguardo sul telefonino ma osserva i propri simili con infantile coinvolgimento. Quella miriade di facce nasconde dietro di sè una storia, un percorso di vita che tra una stazione e l’altra cattura la mia attenzione. Quelle persone, attentamente analizzate acquisteranno sulla scena una chiara identità e saranno interpretate o da me o dai miei attori."

-Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?-

"Me stesso e i critici. Non mi sono mai fermato dall’epoca dell’esordio in Teatro. Piu’ tardi mi sono dedicato con successo alla Regia teatrale. I critici, ormai scomparsi del tutto dalla carta stampata, con le loro lusinghiere note mi hanno dato la forza di proseguire la carriera. E’ indispensabile verificare attraverso dei giudizi qualificati la validità’ del proprio lavoro. Oggi ho una Società di produzione teatrale ed edizioni televisive e cinematografiche. Dirigo il doppiaggio, scrivo dialoghi di film e telefilm e tanto per chiudere il cerchio sono la voce italiana di Tom (il gatto di Tom&Jerry) , e di tanti altri illustri attori stranieri. Quando ho un attimo di tempo, e capita di rado, insegno a recitare."

-Un aneddoto che mentalmente non ti lascia…-

"Il mio Liceo occupava una piccola porzione di un enorme fabbricato fatto di mattoncini rossi e guglie destinato durante la guerra a ospedale militare, insomma il Castello di Disneyland. Il luogo, pieno di corridoi stanze e stanzette, non poteva che scatenare la mia curiosita’. Un giorno durante l’ora di ricreazione me ne andai in giro. A un certo punto, dopo averne visitate tante di stanze mi imbattei in quella più interessante : un Teatro. La luce era spenta e a tentoni raggiunsi il palcoscenico. Salii ed entrai nella cabina tecnica.C’era un vecchissimo reostato, quello che consentiva di regolare l’intensita’ di luce dei proiettori. Tirai su la leva generale e il palcoscenico s’inondò di luci di vari colori. Rimasi accecato anch’io, provando una fortissima emozione e pensai : vuoi vedere che questo sarà il mio mestiere per tutta la vita ? Di lì a breve io e il mio professore di storia e filosofia organizzammo “Piccola citta’” di Thorton Wilder."

-Parlami del tuo ultimo "progetto"-

"Quello realizzato di recente in teatro è “Gente di facili costumi” di Nino Manfredi e Nino Marino. Dove mia moglie Luciana Frazzetto dà il meglio di sé interpretando il ruolo di una prostituta. Luciana, travolgente sulla scena come nella vita riesce ad avvincere il pubblico con la sua straordinaria forza comunicativa. Quello futuro è la messinscena de’ “L’attimo fuggente” tratto dal famoso film interpretato da Robin Williams che interpreta Il ruolo di un professore demiurgo, che permette ai ragazzi di scatenare il potenziale creativo e seguire le proprie inclinazioni al di là di ogni condizionamento. I suoi metodi assolutamente insoliti, sono considerati con timore e sgomento dal preside e dalle famiglie ma affascinano la sua classe non solo per intelligenza e simpatia, ma per le novità di natura pedagogica.

- Per realizzare il tuo sogno, con quale regista o autore vorresti lavorare?-

"Sicuramente con un autore che tralasci il minimalismo e parli di temi profondi e stimolanti usando l’arma dell’ironia. L’unica che ci consente di vivere e sopportare una vita “asimmetrica” come la nostra."

-Definisciti in tre parole.-

"Sensibile, curioso, intransigente."

-Se tornassi indietro cosa non rifaresti ?-

"Eviterei di nascere, sempre dopo il parere favorevole dei miei genitori, in un paese come il nostro. Politici e istituzioni continuano pervicacemente a distruggere un patrimonio di cui solo l’ Italia può menare vanto : LA CULTURA."

-Cosa consiglieresti ai giovani che si vogliono accostare al mondo del cinema?-

"Il “fuoco sacro” che arde dentro un aspirante attore deve essere una cosa seria, non una fiammella inconsistente. Altrimenti meglio lasciar perdere. Ai giovani consiglio, se vogliono praticare il mestiere per tutta la vita di studiare, studiare e studiare. E poi lottare, per riuscire a far diventare questo magnifico lavoro una professione. Viverla con slancio significa provare quello che Eduardo sintetizza in una sua celebre frase : “Il cuore mi batte ogni sera e continuerà a battermi anche dopo morto.”

Grazie Massimo per le tue risposte professionali e personali!

Stelle di Giorno vi attende domani per un'altra intervista, un'altra emozione!

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