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Massimiliano Buzzanca: La Rai non mi considera un attore di serie!

Vicino a papà Lando, "musa ispiratrice" da sempre!

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Oggi abbiamo incontrato Massimiliano Buzzanca, figlio del grande Lando e abbiamo ripercorso con lui alcuni dei suoi successi artistici, come per esempio:

Rino Gaetano, La vita che corre, Don Matteo 6,entrambi diretti da Fabrizio Costa, L’inchiesta di Giulio Base, miniserie televisiva remake dell’omonimo film del 1987 di Damiano Damiani,

Puccini nel ruolo di Ruggero Leoncavallo e Ho sposato uno sbirro 2, Dove eravamo rimasti di Ricky Tognazzi sulla vicenda umana e giudiziaria di Enzo Tortora.

Per Raidue ha preso parte alle serie Incantesimo(2004) e Coral Bay, di Marco Limberti. Su Canale 5,  invece, ha partecipato a Fratelli Detective con Enrico Brignano, per la regia di Rossella Izzo.  È Guidobaldo da Montefeltro ne: I Borgia (Los Borgia) film per la televisione realizzato nel 2006 e coprodotto da Spagna e Italia per la regia di Antonio Hernandez...ma Massimiliano Buzzanca,

non dimentichiamolo, è stato uno dei protagonisti principali in: "Sotto er cielo de Roma", di Sergio Iovine e Silvestro Longo (autore anche dei testi dei brani musicali) con musiche di Alberto Laurenti e regia e coreografie di Claudio Meloni, una commedia brillante ambientata a Roma nel 1944,

poco prima della liberazione, che racconta la combattuta storia d’amore fra i giovani Orfeo e Nina, che, durante l'occupazione tedesca e poi all'arrivo delle truppe americane, si incontrano e si scontrano in un rapporto che inventa le soluzioni più disparate...

Per i lettori del nostro quotidiano online un'intervista che ci avvicinerà molto a questo artista, ai suoi ricordi e alla sua vita con il padre Lando!

-Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo "artistico"?-

“Avevo undici anni, nell’ormai lontano 1974 (secolo scorso), mio padre doveva debuttare al Sistina con la commedia musicale – Forse Sarà La Musica Del Mare – e aveva 39 di febbre, nel camerino, un’ora prima dell’apertura del sipario ho detto a mio padre «Papà se non ce la fai debutto io al posto tuo, tanto conosco la commedia a memoria», sottolineo che avevo undici anni, papà mi risponde «Va bene Massimiliano se non ce la faccio debutti tu», ovviamente scherzava, immediatamente sono corso sul palcoscenico del Sistina a sipario chiuso ed ho incominciato a ripassare tutta la commedia a memoria, compresi i movimenti scenici e i balletti… alla fine, grondante di sudore, sono tornato nel camerino da mio padre per dirgli che ero pronto. Lui, vedendomi tutto sudato e visibilmente emozionato, il battito del mio cuore lo potevano sentire pure i platea, credo si sia anche un po’ spaventato, comunque, dicevo, Lui mi guarda, mi sorride e mi dice «Tranquillo Massimiliano, adesso sto meglio, posso debuttare io»… della serie «Ragazzi’ spostate, lassame lavora’!»”

-E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?-

“Quello stesso ragazzino di undici anni che voleva debuttare al posto del padre… se ho deciso di fare questo mestiere, o meglio, se ho scelto di fare questo mestiere è perché l’ho amato da sempre soprattutto per colpa o per merito del “Vecchio” che sin da quando ero piccolo me lo ha fatto amare attraverso l’amore che ha lui per questa professione…” -Un aneddoto che mentalmente non ti lascia- “Alla prima del mio spettacolo “Sotto er Cielo de Roma”, una commedia musicale del 2009, oltre ai miei è venuto a vederti il regista Luciano Odorisio, durante la cena, dopo lo spettacolo, si stava parlando dei pregi e dei difetti dello spettacolo quando Luciano ha detto seriamente, testuali parole,: “Lando, questo tra un po’ te frega…” io stavo bevendo del vino bianco e l’ho sparso per tutta la tavola e gli ho risposto “Luciano, non scherzare è come dire a un pretino di campagna “Tu presto sarai DIO”…. Papà si è messo a ridere e mi ha detto io lo spero così posso mettermi in pensione e finalmente potrò chiederti la paghetta…”

-Parlami del tuo ultimo "progetto"-

“Dopo la “scomparsa” di mamma, ormai più di tre anni fa, ho dovuto un po’ rallentare per stare un po’ più vicino a papà, visto che mio fratello vive a Bangkock, ci sono dei bei progetti in giro, uno specialmente con Mirko Alivernini, ma quello che più mi dispiace è che la RAI non mi prende in considerazione come “personaggio di serie”, nonostante i tanti complimenti che ricevo dai loro capi struttura…”

-Per realizzare il tuo sogno, con quale regista o autore vorresti lavorare?- “

… Oggi come oggi ce ne sono tanti… Massimiliano Bruno, Tornatore, Brizzi, Sorrentino, Ozpetek… in realtà ho anche una sceneggiatura mia, considerata molto divertente, ma senza soldi non si va da nessuna parte e in questo momento rimane nel cassetto… chissà….”

-Definisciti in tre parole…-

Timido… generoso… ingenuo…. Ma ciò non toglie che sul palco…”

Questa risposta lasciata volutamente a metà ci fa comprendere quanto sia uno sprone a continuarla…

Hai ragione Massi, la tua timidezza sul palco diventa professionalità, la tua generosità invece sarà la dote che ti farà raccogliere sempre più consensi…e di questo ne è certo tuo padre, ne siamo certi noi!

Salutandoci ti auguriamo che anche la Rai si accorga che "sei un attore di serie"...e che la prossima intervista avrà come tema un tuo progetto con "lei", mamma Rai!

Io, invece, vi aspetto sempre qui su Stelle di Giorno, per un'altra intervista, un'altra emozione!

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