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Carnivori, vegetariani, vegani, crudisti, fruttariani: quando il cibo diventa ossessione e campo di battaglia.

Vivi yoga

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L’eccessivo desiderio di mangiare sano fa ammalare, soprattutto emotivamente. I dati raccolti dal Ministero della Salute chiariscono l’entità del fenomeno: 3 milioni di italiani soffrono di disturbi alimentari e di questi almeno 500.000 di quella che il dietologo Steve Bratman ha definito “ortoressia”.

Differenza tra vegani, vegetariani, crudisti e fruttariani
Vegetariano e vegano sono la stessa cosa? No, i due termini NON sono sinonimi, indicano due tipi di alimentazione per alcuni versi molto simili, ma con qualche differenza importante da sottolineare. I vegetariani non mangiano carne, né di animali che vivono sulla terra né in mare, quindi per un vegetariano a tavola sono esclusi bovini, suini, ovini, ma uccelli ed anche pesci, crostacei e molluschi. Lo scopo di ciò è principalmente impedire la sofferenza e la morte di animali innocenti, oltre alla convinzione che questo tipo di alimentazione sia più salutare. Un vegetariano mangia invece cibi di origine animale, come il latte o le uova. I vegani (anche detti vegetaliani), al pari dei vegetariani, evitano di mangiare animali di terra e di mare, ma – al contrario dei vegetariani – rifiutano tutti i cibi di origine animale compresi i loro derivati. Questo perché l’obiettivo è non solo quello salutistico o di non uccidere gli animali, ma anche di non far soffrire quest’ultimi, sfruttandoli per le nostre esigenze alimentari. Ciò vuol dire che, oltre a non mangiare carne, non mangiano nemmeno le uova, il formaggio, il miele e tutti quei cibi che originano dagli animali. Per lo stesso motivo i vegani non usano nemmeno la seta, i piumini d’oca o la lana.

Sia i vegetariani che i vegani tendono ad avere un gran rispetto per la natura e perciò spesso fanno la raccolta differenziata ed evitano anche di usare tutti i prodotti cosmetici o i capi d’abbigliamento che contengono ingredienti animali o che siano stati testati su di loro.

Oltre a queste due grandi classi, esistono numerose varianti:
• i semivegetariani, che eliminano solo le carni rosse, ma non quelle bianche;
• gli ovovegetariani che eliminano tutti i tipi di alimenti animali tranne le uova;
• i latteovegetariani che mangiano solo alimenti derivati da latte o suoi derivati per integrare la dieta;
• i crudisti, che mangiano solo gli alimenti a crudo, preferibilmente biologici e non lavorati;
• i fruttariani, che invece si nutrono solo di frutta.

Vegani, vegetariani e carnivori: chi potenzialmente vive più a lungo?

L’aspettativa di vita e l’alimentazione “moderna”... Un altro tema molto dibattuto attorno al quale false credenze si sovrappongono a verità.

Vegan sì o vegan no?
Sui pro e contro della dieta vegana si sprecano affermazioni contrastanti di ogni tipo. I vegani sono dei vegetariani che scelgono un’alimentazione completamente priva di prodotti di origine animale rifiutando di cibarsi e di utilizzare tutti quei prodotti che derivano dagli animali. Quindi non mangiano le uova, il latte e i suoi derivati e il miele. Si nutrono esclusivamente di cibi vegetali: cereali e derivati, frutta, verdura, semi, legumi e derivati, germogli, grassi di origine vegetale e alghe. Questa scelta può derivare da motivazioni etiche o salutiste o ambientaliste. Sicuramente la dieta vegana è molto restrittiva e bisogna fare attenzione per renderla equilibrata, di modo che non si escludano quegli alimenti essenziali al corretto funzionamento del nostro organismo. In linea generale, è una dieta che può esser adottata da soggetti sani, forse non dai celiaci visto che la loro alimentazione priva di glutine ha già di per sé stessa molti limiti. Questo tipo di dieta potrebbe causare frequenti mal di testa, nausea, senso di spossatezza, carenze nutrizionali. Di certo è opportuno consigliarsi con il proprio medico per capire se la nostra salute ed il nostro organismo sono compatibili con questo tipo di regime alimentare. 

Meglio vegetariani?

La dieta vegetariana ha sicuramente dei grandi vantaggi poiché i vegetali sono molto ricchi di sostanze antiossidanti e alcune di queste sono anche vitamine: sostanze che l’organismo non è in grado di produrre autonomamente. Anche se bisogna tener conto che la vitamina B12 è considerata
da parte degli esperti di nutrizione vegetariana come l’unico elemento che non è presente in maniera affidabile in una alimentazione completamente a base vegetale. I vegetali costituiscono una fonte non replicabile di sostanze che interagiscono tra loro accrescendo a vicenda le loro proprietà benefiche. Parlando di fibre, invece, possiamo dire che sono molto importanti poiché facilitano il transito dei microrganismi che popolano il nostro sistema digerente e favoriscono la proliferazione di quelli più utili.
Tra i pro di questo tipo di dieta troviamo sicuramente la possibilità di evitare il sovrappeso e l’obesità, principali cause delle malattie cardiovascolari e del diabete. Le ultime ricerche scientifiche al riguardo dell’Epic-Oxford, pubblicato il mese scorso sull’American Journal of Clinical Nutrition, sostengono che i vegetariani hanno un minor rischio di ischemia coronarica rispetto a coloro che mangiano carne.
Tra i contro, troviamo il rischio di incappare in carenze di elementi fondamentali per l’organismo come le proteine e il ferro. Medici e specialisti sono in largo contrasto da sempre sulla possibilità di compensare tali alimenti con altri.

E la carne?
Se si è onnivori e misurati, si può stare tranquilli. Un corretto ed equilibrato consumo di carne non sarebbe poi così dannoso. A tranquillizzare è stato uno studio condotto dell’Università di Oxford su circa 60 mila adulti vegetariani, vegani e anche consumatori di carne. I risultati dicono che vegetariani e vegani non vivono più di coloro che mangiano normalmente carne. È chiaro, però che eccedere con l’assunzione di carne è altamente nocivo per la nostra salute. L’importante è non esagerare. Cancro pancreatico e malattie respiratorie sarebbero molto presenti nei soggetti che consumano carne ben cinque volte a settimana.

Tiriamo le somme

Ciò che sembra piuttosto chiaro è che non esiste alcun tipo di collegamento “scientifico” tra abitudini alimentari e aspettativa di vita. Viene quindi confermato quello che da sempre si dice al riguardo: l’importante è mantenere una dieta sana ed equilibrata, bilanciando tutti gli elementi
nutrizionali. Ricordiamoci che la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, carne, pesce, latticini e i suoi derivati, è riconosciuta da tutti, in particolare dall’Unesco, come la dieta migliore per l’uomo.

Spero di aver tolto qualche dubbio. Auguro un buon inizio di settimana a tutti.
 

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