Insieme a Pietro Cambiani, Bartolomeo Cerveri anch'essi come lui Beati ed a Padre Taparelli, Antonio Pavoni fu negli anni a cavallo tra i secoli XIV – XV uno dei figli domenicani che diedero lustro alla natia città di Savigliano in provincia di Cuneo.
Nacque nel 1325, ancora ragazzo entrò nel convento domenicano San Domenico, ma sulla sua vita fino al 1365 data in cui fu nominato inquisitore generale del Piemonte al posto di Pietro Cambiani non esistono notizie accertate. Grazie alla sua preparazione teologica, al suo zelo per la fede ed alle sue doti di ubbidienza i superiori, caratteristiche richieste dai Capitoli Generali domenicani che gli avevano affidato il ruolo, Antonio si dedicò al suo compito in maniera perfetta, ponendo spesso la sua vita in pericolo pur di assolvere il suo ruolo, e instaurò anche grazie alla posizione geografica favorevole, ottimi rapporti con i seguaci della Chiesa Vallese ubicata nelle valli di Pinerolo.
Fu due volte priore del convento prima nel 1368 e poi quattro anni più tardi nel 1372.
Nel 1374 Giovanni Orsin vescovo di Torino gli affidò in occasione della quaresima , una predicazione nei paesi vicini all'imbocco della val Pellice.
Dopo aver visitato Bibiana, Campiglione e Fenile giunse a Bricherasio per la Pasqua. Li la settimana successiva il 9 arile, dopo avere celebrato la Santa Messa fu aggredito da un gruppo di eretici e ucciso nella piazza del paese.
Venne Tumulato a Savigliano e dopo una prima traslazione nel 1468, a partire dal 1832 è custodito a Racconigi in provincia di Cuneo nella Chiesa Domenicana.
Dichiarato martire nel 1375 da Papa Gregorio XI è stato successivamente proclamato Beato da Papa Pio IX il 4 dicembre 1856 che fissò nel 9 aprile la sua festa per L'ordine Domenicano.