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Carroponte: "La musica e i suoi pubblici: conformismo, sviluppi, aporie"

Oggi in via Granelli, 1 Un evento gratuito dalle 19,30

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Una riflessione sulla contingenza sociale, politica ed economica che vede quasi in maniera utopica fare perno sulla cultura come bene comune e come servizio pubblico, che da un lato registra un aumento della produzione culturale cosiddetta “indipendente” unita dall’altro ad una sempre maggior difficoltà nel promuovere e proporre proposte out of mainstream.

Difficoltà economiche legate anche ad un grado di incertezza della domanda culturale che in Italia sembra avere un peso specifico maggiore rispetto agli altri paesi europei. Un paese, l’Italia, in cui, citando l’ultimo rapporto di Federculture presentato a Roma il 25 giugno,

“(….) rilanciando un processo di investimenti che superi i limiti della burocrazia dominante, le inefficienze del sistema produttivo e la cattiva politica” può “(…) tornare a essere un Paese che produce cultura, idee e bellezza e riprendere, così, quella vocazione storica che ci appartiene e che può offrire anche oggi ai nostri giovani un futuro migliore”.

Intervengono Veronica Tentori, deputata Partito Democratico Carlo Testini, responsabile Diritti Culturali Arci Nazionale Andrea Minetto, Assessorato alla Cultura, Comune di Milano Tommaso Sacchi, Ied Firenze Damir Ivic, giornalista Orsola Otta Capretti, direttrice artistica circolo Arci Biko. -

Una tavola rotonda che si concentra sulla domanda di cultura, oggi, sulle politiche pubbliche che la (o dovrebbero) sollecitarla,sul ruolo degli attori culturali, privati e pubblici, profit e no profit  

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