Dal PD Sesto SG riceviamo e pubblichiamo:
Due indizi, in una sola settimana, fanno una prova. Il Carroponte, che il centrosinistra aveva restituito alla città come spazio pubblico e culturale, è stato trasformato dalla giunta Di Stefano in un’arena commerciale dove contano solo gli incassi. E i risultati – purtroppo – si vedono.
Il Partito Democratico di Sesto San Giovanni interviene dopo gli eventi che negli ultimi giorni hanno messo al centro dell’attenzione lo spazio concerti del Carroponte.
Il primo episodio si è verificato durante un concerto nella serata di sabato 14 giugno, quando – secondo quanto riportato da testate come Fanpage – l’artista Baby Gang avrebbe investito con l’auto e aggredito uno steward a seguito di una lite, portando al ricovero dell’uomo e all’intervento delle forze dell’ordine. Riteniamo assurdo che il sindaco Di Stefano faccia una vera e propria sceneggiata sui social, fingendo indignazione, quando è stato proprio lui a promuovere un modello di gestione del Carroponte che mette al primo posto il profitto del privato, senza un’adeguata valutazione dell’impatto sulla città.
Non si contesta al Sindaco di conoscere il curriculum di ogni artista, ma di non aver preteso – come ci si aspetta da un’amministrazione responsabile – servizi adeguati per la sicurezza e il presidio dei quartieri limitrofi. È proprio compito del Sindaco, insieme alla giunta, garantire che eventi di queste dimensioni siano compatibili con la vivibilità del territorio. Invece, ci risulta che nessun servizio specifico sia stato richiesto alla Polizia Locale per evitare il caos nei quartieri vicini.
La situazione è ulteriormente degenerata giovedì 19 giugno, quando un concerto da oltre 12.000 spettatori ha letteralmente paralizzato una parte della città.
Abbiamo verificato in prima persona, parlando con diversi cittadini del quartiere, i disagi subiti da molti abitanti che non hanno potuto parcheggiare nell'intero quartiere Rondò per tutta la notte.
Abbiamo letto inoltre molteplici testimonianze di spettatori paganti rimasti bloccati all’esterno dell’area, per via di un afflusso ingestibile.
Ci chiediamo: come ha potuto l’amministrazione approvare un aumento di oltre 2.000 persone della capienza del Carroponte, senza prevedere un potenziamento dei servizi di gestione del traffico e dei parcheggi? Dov’erano i presidi di polizia locale nei quartieri residenziali? Com'è possibile che si sia lasciato un intero settore della città in balia del caos?
Il progetto del Carroponte, nato sotto la precedente amministrazione di centrosinistra, aveva l’obiettivo di restituire ai cittadini uno spazio dismesso e inutilizzato, trasformandolo in un luogo di aggregazione e cultura, aperto a tutta la cittadinanza, con eventi accessibili e una chiara vocazione sociale.
Oggi, invece, il Carroponte è diventato tutt’altro: un affare per pochi, costruito attorno a eventi a pagamento, sovraffollati e privi di qualsiasi controllo sulla qualità culturale o sull’impatto per la città. È evidente che per questa amministrazione l’unico criterio sia stato il ritorno economico immediato, a scapito della vivibilità e della sicurezza per i sestesi.
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Marco Tremolada
Segretario del Partito Democratico
Sesto San Giovanni