Ieri sera centinaia di persone al Carroponte hanno assistito allo spettacolo "BALLATA DEI SENZA TETTO" dell'attore romano ASCANIO CELESTINI. Partiamo dalla fine: i commenti delle persone all'uscita avevano tutti lo stesso tenore: "Lo spettacolo mi ha toccato molto", "Una capacità narrativa incredibile", "uno sguardo lucido sulla realtà ", "saper provocare con intelligenza, raccontando storie che sanno regalare emozioni". Già queste osservazioni del pubblico a fine serata denotano che Ascanio Celestini ha fatto centro: l'abile narratore romano ha portato in scena (accompagnato da Gianluca Casadei - fisarmonica, tastiere, live electronics) una performance intensa che ha raccontato le storie di clochard, storie di personaggi della periferia, storie di chi vive ai margini, storie di zingari, storie di chi non ha più nulla da perdere, storie di chi è abbandonato da tutto e da tutti.
La bellezza di questo spettacolo (che con Laika e Pueblo completa la trilogia che ha lo scopo di narrare una storia unica in cui tanti personaggi si muovono in uno stesso ambiente: una periferia che ruota attorno a due parcheggi) sta nel modo con cui Ascanio Celestini si pone: un modo di fare informale che cattura l'attenzione degli spettatori che, dopo pochi secondi dall'inizio del racconto, sono già totalmente rapiti da una storia di cui non vogliono perdere nemmeno un dettaglio. Ascanio Celestini racconta ed esprime una passione genuina nel lavoro che svolge, e trasmette emozioni dal profondo del cuore. Non si può non ringraziarlo.
Mi piacerebbe chiudere il racconto dello spettacolo di ieri con le parole di Banana Yoshimoto: "Se tutte le persone riuscissero a creare un contatto così profondo con le cose che succedono attorno a loro credo che il mondo forse risplenderebbe di un'unica grande luce".