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I peccati capitali degli italiani: un popolo di arguti viziosi

I comportamenti a rischio per la salute sono il frutto di un imprinting familiare

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Nel mondo gli italiani godono di un’ottima reputazione artistica oltre che scientifica, ma è anche vero che oltre ad avere tali virtù indiscutibili, sono innumerevoli i vizi che pesano soprattutto sulla salute psicofisica, di cui non si riesce proprio a fare a meno. I peccati capitali degli italiani che trascinano alla distruzione della  salute, sono prevalentemente la pigrizia e l’ingordigia. Essere più attratti verso un divano per un riposo tranquillo, anziché essere spinti nello svolgere una passeggiata di qualche chilometro, diventa il luogo comune che non si riesce a superare. Essere grandi intenditori di cibo, sino ad oltrepassare la soglia del peso forma, rientra negli atteggiamenti quotidiani di molti cittadini. Soffocare lo stress familiare e lavorativo nel fumo e nell’alcool, è un comportamento “normale” e tollerato. I dati istat del 2015 evidenziano comportamenti a rischio degli italiani per certi versi in incremento. I comportamenti sedentari, ad esempio, riguardano quattro persone su dieci. Ancora, più di un adulto su tre è in sovrappeso, mentre uno su dieci è obeso. È in crescita il consumo di alcool occasionale, vale a dire che si passa dal  37,7% al 42,3% rispetto agli anni precedenti. Mentre, risultano essere più di 10 milioni i fumatori over 14 anni. I dati psicosociali mettono in luce, il ruolo fondamentale che svolge la famiglia nell’educazione ad una vita salutare. Questo significa che la famiglia ha un enorme effetto sulle abitudini culturali dei figli. L’imprinting familiare è essenziale per comprendere nel futuro, i possibili comportamenti sociali dei figli. Questi ultimi si sentono legittimati ad assumere comportamenti a rischio sapendo ,che anche solo uno dei due genitori effettua una vita non equilibrata. Le pratiche comportamentali assunte all’interno della famiglia, formano le generazioni future ed il fatto che i genitori si facciano portatori di pratiche a rischio per la salute psicofisica, rende l’azione riabilitativa ad uno stile di vita che sorregge il benessere dell’individuo, molto difficile. Curare e sdradicare i comportamenti a rischio in una fase in cui questi sono interiorizzati dai figli e condivisi ,esercitati dai genitori, diviene un percorso arduo e complicato nel tempo. Ciò che risulterebbe responsabile al giorno d’oggi, sarebbe distribuire con la corretta conoscenza una educazione al benessere psicofisico, nelle scuole, nelle associazioni, nei centri culturali, associata a campagne di prevenzione, funzionali per i comportamenti a rischio. All’interno di queste ultime i primi individui ad essere sostenuti psicologicamente per il superamento di uno stile di vita fatto di eccessi, dovrebbero essere i genitori, capaci di insegnare ai propri figli la valorizzazione della salute come valorizzazione di se stessi, perché volersi bene è il primo passo per una vita migliore.    

Dott.ssa Rossana De Crescenzo  Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line www.psychojob.com ; www.tooup.com ; www.eating.com ;

 

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