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JOAQUIN SOROLLA MAESTRO SPAGNOLO DELLA LUCE

Dreaming of art

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In arrivo il 25 febbraio a Palazzo Reale, fino al 26 giugno un’esposizione importante del maestro spagnolo Joaquin Sorolla, che arriverà direttamente dalla National Gallery di Londra, in collaborazione con il museo Sorolla e la Fondazione Sorolla di Madrid. Sarà la prima mostra in Italia dedicata a questo importante artista, considerato il più grande interprete spagnolo della sua epoca, soprattutto per lo studio sempre impeccabile della luce e dei colori, i quali hanno impressionato anche Claude Monet.

Indimenticabile è l’effetto che fa il riflesso della luce sulle onde del mare, esplorato in ogni sua caratteristica, come se lo avesse studiato e osservato per molto tempo. La mostra copre trent’anni di lavoro, dai primi quadri più cupi, a quelli ispirati agli impressionisti, alla guerra d’Indipendenza spagnola, i paesaggi, i ritratti e quelli più famosi delle scene di vita balneare. La pittura di Sorolla è una combinazione di più stili e correnti; i colori accesi e contrastanti richiamano i temi spagnoli: c’è molta Spagna, nella sua pittura, con un richiamo fortissimo al Diego Velazquez specie nei ritratti familiari.

Agli inizi del novecento Sorolla si trovò a Parigi, dove collaborò con diversi artisti e commercianti d’arte. Nel 1900 infatti partecipò ad una importante manifestazione come il Grand Prix dell’esposizione mondiale di Parigi, dove vinse con un’opera enorme: “Triste eredità”, che raffigura bambini disabili portati al mare da un prete, una tematica sociale molto forte. Arrivò così il successo che lo vide protagonista di mostre monografiche a Parigi, Berlino, Duesseldorf, Colonia, Londra e alla Biennale di Venezia. Fu celebrato anche negli Stati uniti, dove gli fu affidato dipingere la biblioteca della
Hispanic Society di New York. Furono quattordici pannelli di grandi dimensioni, un’opera immensa a cui si dedicò senza risparmiarsi, raffigurando su tela, la storia, i costumi e la gente della Spagna, con orgoglio patriottico. 

Verso la fine della vita, la sua pittura si fece più sperimentale, più astratta, ancora più moderna, come ne “La Siesta”, dove moglie e figlie vestite di bianco sono ritratte sdraiate su un prato verde elettrico.
Per informazioni: https://www.palazzorealemilano.it/mostre/pittore-di-luce

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