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VIAGGIO IN ITALIA, UNA MOSTRA DI EMILIO TADINI

Dreaming of art

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A vent’anni dalla scomparsa di Emilio Tadini, dal 4 febbraio al 5 marzo 2022 la galleria Gió Marconi ospita “Viaggio in Italia”, una mostra con opere dell'omonima serie dei primi anni Settanta dell'artista milanese. L'intera opera di Emilio Tadini, offre diversi spunti di interpretazione. Considerato una delle figure più interessanti del secondo dopoguerra italiano, Tadini ha adottato aspetti del linguaggio Pop quando il movimento era già in declino, ma il suo interesse per l'inconscio e l'irrazionale lo ha indotto a rappresentare scene che ricordano il Surrealismo, con riferimenti tanto alla Metafisica di de Chirico quanto alla psicanalisi di Lacan e Freud. Nasceva così il suo Realismo Integrale.

L’artista Tadini ha sempre avuto un approccio seriale alla pittura: partendo da un’immagine ne scaturivano altre in modo progressivo, come la produzione di un racconto, tanto che la sua pittura cresce a cicli, come una serie di romanzi a puntate, in cui le leggi di spazio e tempo e quelle della gravità sono totalmente annullate. Onnipresenti nella serie “Viaggio in Italia” sono le figure solitarie e senza testa, già protagoniste di alcuni suoi primi cicli di lavori, come “L'uomo dell'organizzazione” del 1968 o “Vita di Voltaire”  del 1967. Le creature di Tadini sono costituite da corpi, movimenti e gesti ma non hanno né volti né teste- Il “Viaggio in Italia di Tadini, nelle sue opere, si rifà a una vasta scelta di immagini fotografiche che ha scattato e archiviato ordinatamente. I disegni preparatori e le fotografie sono i primi riferimenti di ciò che alla fine sarà tradotto in testo e su tela.

In uno dei dipinti di grandi dimensioni della serie Viaggio in Italia, Tadini cita il noto acquerello di Goethe mentre raffigura sé stesso, in piedi di spalle, che guarda fuori dalla finestra. La versione di Tadini mostra sia le finestre aperte che quelle chiuse e conferisce alla figura, in piedi senza testa, lo stesso identico abbigliamento dell’originale – calze lunghe, un paio di pantaloni alla zuava e camicia. Tadini, ispirandosi al “Viaggio in Italia” di Goethe sembra rispecchiare quell'interesse nelle sue rappresentazioni di forme architettoniche: cilindri, cubi e piramidi di diversi tipi di marmi e rocce.

Come in precedenti lavori, Tadini utilizza motivi ricorrenti: un elemento piramidale a strisce bianche e nere, una figura femminile in piedi senza testa, un telefono, un cappello coloniale o un rossetto rosso. Attraverso la scelta degli oggetti rende il suo viaggio più concreto. Il suo viaggio italiano riguarda la vita quotidiana contemporanea. Pur includendo riferimenti all'antichità, tocca anche i campi del design, dell'arte, della cultura, della moda e dello stile. La sua visione italiana unisce l’antico e il moderno.

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