Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art, questa settimana vorrei riflettere sulla ricerca della felicità nell’arte.
Sono fermamente convinta che ogni artista ricerchi, attraverso la propria creazione, il senso profondo della felicità, in modi e tempi diversi, con tecniche ed espressività diverse, inconsciamente ritrae sulla tela sè stesso e la propria ricerca esistenziale.
Anche quando l’arte sembra esprimere la più amara disperazione, in realtà non fa che mostrare una fase , un percorso obbligato verso una conoscenza superiore.
Nell’opera più drammatica, tanto è maggiore la tragedia, tanto più l’artista è ossessionato dalla ricerca disperata della felicità.
La ricerca della felicità è direttamente proporzionale all’audacia del taglio più estremo, del più spaventoso colore, della più esasperata forma, l’opera diventa un urlo alla felicità, così tanto desiderata, così tanto sognata.
Sperimento tutti i giorni questo percorso; sulla tela , con il passare degli anni, comprendo di scrivere il libro della mia vita, un libro libero da censure, dove presente passato e futuro si fondono, rendendomi libera da paure, incertezze e drammi, scrutando dentro me stessa, disegno, costruisco, percepisco la felicità.
Sulla tela Il segno artistico diventa un segno universale, poiché prima di tutto l’artista è un uomo e come ogni uomo il suo fine è la ricerca di un senso esistenziale che vada oltre la morte.
“L’uomo vuole essere felice anche quando vive in modo da rendersi impossibile la felicità” così diceva Sant’ Agostino e così vive l’artista.
Miei cari amici, di Deaming of Art provate e osservare un’opera d’arte da più punti di vista, lasciatevi meravigliare, fuggite dai luoghi comuni, armatevi di curiosità e fantasia, imparate a scorgerete la strada della felicità anche su una tela nera.
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art .