Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art,
questa settimana respirando aria di primavera, il mio pensiero va ad una delle opere che tanto mi affascina ed ispira: “La Primavera”di Botticelli.
Un’ opera simile non poteva che essere il simbolo della rinascita di un’epoca storica; il dipinto venne eseguito per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico, la raffigurazione è ambientata in un ombroso boschetto, colmo di aranci, frutti e arbusti, sullo sfondo di un cielo azzurrino, dove sono disposti nove personaggi.
Questo boschetto di aranci è il giardino delle Esperidi, luogo mitologico greco dove si pensava crescere l’albero dal pomo d’oro, custodito dal drago Ladone e dalle tre esperidi Egle, Erizia ed Esperaretusa, figlie del titano Atlante.
La storia che Botticelli ci racconta va letta osservandola da destra verso sinistra, seguendo le immagini di Zefiro, il vento di primavera, che piega gli alberi e che rapisce per amore la ninfa Cloris mettendola incinta; da questo atto ella rinasce trasformata in Flora, la personificazione della stessa primavera rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra i fiori che tiene in grembo.
Alla trasformazione di Cloris in primavera, allude il filo di fiori che inizia a uscire dalla sua bocca durante il suo rapimento, al centro della composizione campeggia Venere, in una cornice simmetrica di cespugli, che sorveglia e dirige gli eventi, quale simbolo dell'amore più elevato.
Sopra Venere vola il figlio Cupido, mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le Grazie, che armoniosamente danzano muovendo le braccia e intrecciano le dita, mente a sinistra è raffigurato Mercurio, coi tipici calzari alati, che scaccia le nubi per preservare un'eterna primavera.
Le pose di Botticelli sono sinuose e sciolte, i gesti calibrati, i profili perfetti, il suolo è composto da un verde prato, disseminato da un'infinita varietà di specie vegetali e un ricchissimo campionario di fiori: nontiscordardimé, iris, fiordaliso, ranuncolo, papavero, margherita, viola, gelsomino, ecc.
La scena è idilliaca, le figure spiccano nitide dallo sfondo scuro, l’atmosfera è scandita da ritmi ed equilibri sapientemente calibrati, le figure ondeggiano leggere , aggraziate, seguendo quasi un ritmo musicale, la resa dei materiali è incredibilmente reale, soprattutto nelle leggerissime vesti dei personaggi.
All’interno di una scenografia teatrale, ognuno dei personaggi ha una sua posizione, isolato come a rafforzare la propria simbologia, ma allo stesso tempo capace di dialogare con gli altri miti presenti in scena e con lo spettatore stesso.
Dovete sapere che molte sono le interpretazioni storiche e filosofiche a cui si presta “La Primavera” nei secoli; alcuni studiosi hanno pensato ad un legame tra i personaggi mitologici del dipinto a individui fiorentini dell'epoca, oppure a considerare il dipinto come allegoria dell'età medicea ,cosi che Flora sarebbe pertanto un'allusione a Florentia e dunque alle antiche origini della città.
Ma quello che resta certo è che, nella Primavera, il mito viene scelto come strada per rispecchiare verità morali, adottando un tema antico, universale, ad un linguaggio del tutto moderno, come quello di Botticelli; secondo la lettura più classica la scena si svolge nel giardino sacro di Venere, nell'isola di Cipro, ove ci conducono dettagli come il cespuglio di mirto alle spalle della dea e dove troviamo Cupido e Mercurio.
Le Tre Grazie, da sempre, rappresentavano le liberalità, mentre il gruppo di Zefiro, la ninfa Cloris e la dea Flora, individuavano la fioritura e la giovinezza e la fertilità; nello specifico, Zefiro e Cloris rappresenterebbero la forza dell'amore sensuale, fonte di vita, che si realizza nelle figura di Flora, lo stesso amore, al cospetto di Venere ed Eros, si trasforma in qualcosa di più perfetto simbolizzato dalle tre Grazie, per poi spiccare il volo verso le sfere celesti guidato da Mercurio.
Quindi Venere rappresenterebbe le Humanitas, ovvero le attività spirituali dell'uomo, le Tre Grazie la realizzazione dell'Humanitas, il dio Mercurio la Ragione, che guida le azioni dell'uomo distogliendolo dalla follia della passione e infine il gruppo di Zefiro-Cloris-Flora che simboleggiano la Primavera, forza universale ciclica e dal potere rigenerativo.
Grazia e verità attraverso la rappresentazione di un’opera d’arte, una storia, una trama disegnata in un percorso che va dal mito alla vita.
Botticelli, ci indica una strada; l’uomo deve perseguire nella propria vita valori positivi, perseguire l’amore in ogni sua forma, cercare la bellezza nella propria esistenza, dentro e fuori di sé, non calpestare gli altri, vivere cercando l’armonia, coltivando la cultura e la conoscenza.
In Botticelli, tutto è avvolto in un’atmosfera distesa e luminosa, calma e profonda, ove il tempo pare fermarsi ed in questa atmosfera allegorica la Primavera mi fa pensare al “viaggio nel Paradiso”, così vi invito a chiudere gli occhi e con rinnovata coscienza intraprendere questo tragitto umano che chiamiamo vita.
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art .