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Libropolis: dal 7 ottobre a Pietrasanta al via la VI edizione

Leggiamo un libro insieme

Redazione
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«La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso».  Thomas Fuller

Ci hanno raccontato che il mondo andava in una direzione, ma poi improvvisamente sono saltate tutte le coordinate spazio-tempo-spirituali. E così ci troviamo ad essere come viandanti su un mare di nebbia, che faticano a intravedere il tramonto. Lo cerchiamo con lo sguardo, perché in realtà nel nostro cuore, il nostro tamburo, cerchiamo profondamente l’alba di un nuovo inizio. Siamo in uno di quei momenti in cui le lancette della storia segnano un nuovo inizio.

Tutto si dissolve, tutto si dissipa, tutto è da ricostruire: gli spazi che abitiamo, gli orientamenti che sentiamo, i sentieri che percorriamo, le coordinate in cui ci muoviamo, le idee in cui crediamo. Sono anni decisivi, finestre temporali, attimi fuggenti, per ripensare l’avvenire, viverlo da protagonisti, oppure, costruire un rifugio contro l’inclemenza di esso e sopravvivere nella dissimulazione.

Da queste riflessioni, si sviluppa la sesta edizione di Libropolis, che si presenterà con tante novità, di cui daremo conto nelle prossime settimane. Dopo 5 anni, abbiamo sentito l’esigenza di rinnovarne profondamente il format, per non farne un rito stanco che si reitera ogni anno, per non rimanere prigionieri di noi stessi, per continuare a marcare la nostra differenza e unicità. Diversamente, avremmo corso il rischio di diventare uno dei tanti festival in cui non succede davvero mai nulla, capaci solo di creare disinteresse, di sfiancare, di abbassare il livello a tal punto che il pubblico preferisce spostare la propria attenzione altrove. Perché al netto delle altisonanti conferenze stampa dei padroni del vapore, in cui si snocciolano numeri da capogiro, la realtà è impietosa: gli indici di vendita crollano, le case editrici chiudono, si accorpano, vengono inghiottite da gruppi più grandi perdendo la loro identità.

I festival in Italia si sono ridotti a grandi marchettifici. Noi siamo convinti che il patinato mondo della cultura debba riscoprire, come in passato, duelli, polemiche e dibattiti, che non debba badare ai papi della letteratura, ai mandarini dell’editoria, ma anzi sia chiamato a sfregiare gli intoccabili. Non sappiamo se ci riusciremo già nel 2022. Ma la strada è tracciata.

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