-Sotto la pelle del mondo di Dario Fabbri
Viviamo una fase di egemonia contrastata. Antagonisti sfidano apertamente la supremazia statunitense, senza timore di incappare nella rappresaglia di Washington. I russi invadono l’Ucraina riportando la guerra nel continente europeo, gli iraniani colpiscono Israele tramite Hamas, i cinesi soccorrono Mosca e Teheran, mentre ci ricordano, a ogni esercitazione militare, che Taiwan dovrà tornare a loro, con le buone o con la forza. La Turchia conquista porzioni d’Africa mentre guarda all’Asia Centrale, la Germania è tormentata dalle sue divisioni interne, il Messico prova a stabilire da che parte stare. È dunque necessario immergerci nel mondo e provare a comprenderlo con strumenti nuovi. Ma come? Dario Fabbri ci guida applicando ai massimi temi dell’attualità il metodo della geopolitica umana. In cosa consiste? Nello studiare i popoli adottando il loro sguardo, approfondendo storie, lingue, antropologie, psicologie degli altri. In questo modo potremo comprendere la depressione degli americani, le pulsioni dei russi, le difficoltà dei cinesi, i cambiamenti nelle collettività tedesca e israeliana, il punto di vista di turchi e persiani, le contraddizioni dell’India, il dipanarsi della guerra israelo-palestinese, il perché di Brexit, la sospensione del nostro paese. I grandi eventi hanno cause più profonde di quello che immaginiamo. Dario Fabbri mostra ai lettori la differenza tra ciò che appare in superficie e la reale sostanza del nostro tempo. La crisi morale degli Stati Uniti, il peso di Taiwan, la questione russa, le contraddizioni dell’India, le proteste in Iran, la guerra di Gaza, l’immobilismo del nostro paese. Dodici casi dell’attualità che condizioneranno le nostre vite, studiati con la lente della geopolitica umana.
-Alma di Federica Manzon
Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà.
-Come l'arancio amaro di Milena Palminteri
Agrigento, 1960. Carlotta ha trentasei anni ed è convinta che nessuna persona amata possa rimanerle vicino: suo padre è morto la notte in cui lei nasceva, la sua adorata bambinaia se n'è andata quando lei era piccola e sua madre è sempre stata simile a un'algida istitutrice. Cresciuta durante il Ventennio e la guerra in una Sicilia dove da sempre tutto cambia per rimanere immutato, Carlotta ha imparato che il solo modo per non soffrire è annoiarsi con pazienza. Così, dopo gli studi di legge, anziché lottare per diventare avvocato si è rinchiusa a lavorare all'Archivio notarile. Ma il destino ci insegue anche se noi ci nascondiamo: è proprio uno dei polverosi documenti dell'Archivio a rivelarle la terribile accusa rivolta da sua nonna paterna a sua madre, di non averla partorita ma comprata. Carlotta comincia un'indagine che la porterà a scoprire le radici della rabbia e della sete che per tanti anni ha cercato di mettere a tacere. Sarraca (Agrigento), 1924. È inutile essere giovane e piena di progetti, se sei nata nel tempo sbagliato. Mentre da Roma scende l'onda nera del fascismo, la diafana Nardina sposa il nobile Carlo Cangialosi ma non riesce a rimanere incinta, e questa colpa si allunga su di lei come un'ombra. E la bellissima e selvatica Sabedda, umile serva, si trova in grembo un figlio che non potrà sfamare. I percorsi di queste due ragazze si intrecceranno grazie al piano scellerato ordito da Bastiana, madre di Nardina, e dal campiere don Calogero, in odore di mafia. Milena Palminteri esordisce con un romanzo generoso, sostenuto da una lingua ricca di sfumature, popolato di personaggi memorabili per la dolente fierezza con cui abbracciano i propri destini.