-Le parole della pioggia di Laura Imai Messina
A Tokyo, nei giorni di pioggia, all’uscita della stazione c’è una donna in attesa con l’ombrello già aperto, pronta a camminare accanto agli sconosciuti. È un lavoro, ma anche un rito, un gesto prezioso di ascolto e di cura: sotto quel cerchio che ripara dall’acqua, il mondo si ferma. Aya lo sa bene, come se abitasse da sempre il tempo sospeso delle nuvole. Laura Imai Messina ha costruito un coro di voci femminili che custodiscono memoria, proteggono ciò che scivola via. Una fiaba metropolitana che affonda le radici nel cuore delle leggende giapponesi, e proprio da quella materia antica trae la forma inattesa di qualcosa di nuovo.
Le donne-ombrello sono studentesse universitarie, casalinghe, disoccupate annoiate, ricche vedove, donne senza alternative, persone con un futuro strabiliante. «Sono nata in un giorno di pioggia»: solo dopo aver pronunciato questa frase impugnano l’immenso ombrello che hanno scelto, allungano un piede in strada e prendono a camminare accanto ai clienti, accompagnandoli dovunque vogliano – Tokyo nell’acqua è magnifica, migliaia di città in una sola – e soprattutto ascoltando le loro storie. Le conversazioni che si tengono sotto l’ombrello restano segrete. Si parla, si tace, si inciampa, ci si dimentica del mondo fuori. Perché nel racconto che ne fanno, le donne sono tutte d’accordo almeno su un punto: il tempo sotto l’ombrello trascorre in modo diverso. Tra loro, solo Aya pare nata per questo. È una donna-ombrello da molto prima di iniziare questo lavoro. Tutto in lei evoca giugno – la stagione delle piogge –, l’estate le cammina addosso. Aya porta sempre con sé una copia consumata del Dizionario delle parole della pioggia: la pioggia dell’inquietudine, fatta di grani minuti e senza fine, la pioggia profumata, quella che stacca i fiori di ciliegio dai rami, la pioggia sottile come il pelo di un gatto, la pioggia gelida d’inverno, e quella che passa velocemente, e quella che cade sui fiumi, e centinaia ancora. Ma più della pioggia Aya aspetta Toru, un giovane pugile che si allena a correre in salita e discesa lungo la via più ripida della città. Lei si siede in cima e lo aspetta, pure se lui non vincerà mai. Perché nella vita serve anche chi perde, chi accetta di cadere, e da terra riesce a guardare il mondo da una nuova angolazione.
-Genitori in ansia di Stefano Rossi 
Dall’autore di Lezioni d’amore per un figlio, un libro che accompagna i genitori nell’esplorazione del proprio mondo interiore, là dove dimorano paure spesso invisibili ma decisive.
Solo attraversandole con coraggio possiamo offrire ai nostri figli ciò di cui hanno davvero bisogno: una guida adulta, autentica, sicura e riflessiva.
Le vulnerabilità di bambini e adolescenti, così diffuse da etichettare la loro come “generazione ansiosa”, sono lo specchio delle paure che agitano il cuore di noi genitori.
La crescita dei figli ci espone a interrogativi incessanti: come stabilire regole senza perdere il loro amore? Come bilanciare protezione e libertà senza cadere nell’ipercontrollo o nella permissività? Come affrontare i nuovi “must” sociali o tecnologici? Come gestire l’ansia senza trasmetterla ai più giovani?
In una società dove è evaporata ogni certezza è normale sentirsi disorientati, confusi, vacillanti. Mentre alcune ansie sono figlie del nostro tempo, molte hanno radici antiche e da sempre ci fanno tremare. Stefano Rossi, con l’empatia e la profondità che lo contraddistinguono, in questo nuovo libro ci prende per mano aiutandoci a riconoscere, rivedere e trasformare le nostre umane fragilità.
Esplorando le radici delle ansie genitoriali, alcune tipiche dei padri, altre delle madri, altre legate al rapporto di coppia, l’autore offre chiavi di lettura e strategie pratiche con le quali liberarci dai timori che finiscono col sabotare la crescita di bambini e adolescenti. Solo affrontando questo percorso di consapevolezza, potremo diventare il vento sotto le ali dei nostri figli, quella sicurezza che li aiuterà a volare fiduciosi oltre le piccole e grandi sfide della vita.
-Succede sempre qualcosa di meraviglioso di Gianluca Gotto 
Una storia di rinascita in cui perdersi per ritrovarsi
Succede sempre qualcosa di meraviglioso è il racconto di un viaggio che ha come protagonista Davide, un ragazzo che vede tutte le sue certezze crollare una dopo l'altra, fino a perdere il desiderio di vivere. E Guilly, un personaggio fuori dal tempo che Davide, per caso o per destino, incontra in Vietnam e da cui apprende un modo alternativo e pieno di luce di prendere la vita. Una storia di rinascita in cui perdersi per ritrovarsi, che Gianluca Gotto racconta portando il tema della ricerca della felicità – già affrontato nell'autobiografia Le coordinate della felicità – su un piano universale: la destinazione finale di questo viaggio non è conquistare un certo tipo di vita, ma uno stato d'animo. Una sensazione di calore che è sempre dentro di noi, indipendentemente da quello che il destino ci ha riservato. Potremmo chiamarla in tanti modi: serenità, pace interiore, leggerezza, calma. Oppure, come direbbe Guilly, "la sensazione di essere a casa, sempre". 

