Eccoci qua. E finalmente il meteo è un po’ più clemente almeno in tema di temperature. La stagione propizia, l’arrivo delle fioriture, dei cieli azzurri e perché no, di temporali estivi e fresche nottate ci invitano a prepararci di tutto punto per lanciarci nella foto paesaggistica.
Lo avevamo annunciato nel nostro precedente articolo e quindi, dopo aver effettuato tutta la preparazione necessaria, siamo pronti per partire per raccontare di luoghi incantati, vallate meravigliose o distese di fiori, onde e rossi tramonti.
Come comportarsi allora in fase di scatto?
Esploriamo. Vagliamo il luogo nel quale abbiamo deciso d scattare valutandone tutti gli aspetti. Dove si trova il sole e dove si troverà nell’orario nel quale abbiamo deciso di scattare (ad esempio se siamo lì per l’alba dove farà capolino e se al tramonto, in quale punto calerà). In questo ci sono d’aiuto le App per i nostri smartphone. Valutiamo bene l’inquadratura in relazione all’ottica che abbiamo deciso di utilizzare e controlliamo di avere uno spazio sicuro per appoggiare il nostro treppiedi oltre all’attrezzatura. La foto di paesaggio è sinonimo di attesa quindi troviamo anche altri spunti fotografici nei dintorni. Consideriamo inoltre, l’eventuale presenza di persone che potrebbero arrivare dopo di noi - magari per prendere il sole o godersi l’alba - rovinando il nostro scatto (o magari migliorandolo).
Impostiamo. E’ il momento di mettere mano al menù della fotocamera e gestirne le impostazioni. Ottica scelta, meteo, ora e tipologia di scatto variano luogo per luogo e anche ora per ora (nei momenti topici anche minuto per minuto). Siamo certi di aver impostato correttamente le opzioni nel menù, il valore ISO – bandito ISO automatico – e le diverse modalità di riduzione del rumore e picture control. Scattando in modalità Raw avrete modo in fase di sviluppo di aggiustare il bilanciamento del bianco e altri importanti parametri; ciò non toglie che il vostro jpeg potrebbe già essere “buono” e utilizzabile se avrete impostato bene la vostra reflex. Alcuni consigli: ISO compreso tre 100 e 800 in base alla coppia tempo diaframma che intendete utilizzare; diaframma compreso fra f8 e f11/16 (solo con ottiche di alta qualità mi spingerei oltre il 16); iniziamo a verificare l’angolo di campo inquadrato con le ottiche a nostra disposizione e se non ci soddisfa il risultato, spostiamoci. Ricordatevi che quando la fotocamera è sul cavalletto va spento il sistema di riduzione delle vibrazioni dell’obiettivo!!!
Composizione. La fotografia di paesaggio è un mix magico di luci, ombre, colori ed emozioni… ma se non comporrete bene, con quel guizzo creativo in più e senza trascurare aspetti fondamentali, sarà difficile produrre ottimi scatti. Il nostro riferimento è la regola dei terzi; imparate a conoscerla e applicarla… e quando la padroneggerete, vi sarà semplice interpretarla o infrangerla in modo creativo. Le foto paesaggistiche sono tipicamente orizzontali ma il verticale, a volte, è un’ottima sorpresa. Abbiamo treppiedi, il live view, la bolla sul cavalletto o digitale nella reflex; insieme alle linee che ci offre il nostro display sono il metodo migliore per scattare con l’orizzonte dritto! Non ci sono alternative in paesaggistica (salvo alcuni casi nei quali è inclinato di circa 30° intenzionalmente), è imperativo. Pensate a un quadro con l’orizzonte storto. Inoltre ricordatevi di valutare tutti i piani dell’immagine: inserire un soggetto in primo piano rende la foto più dinamica e dona la percezione della profondità. Valutate i disturbi presenti (bidoni, rami, barche, auto ecc.…) e se sono rimuovibili in post produzione o se accettabili.
Luce e colori: I momenti migliori per scattare sono all’alba e al tramonto, orari che offrono con dominanti più gradevoli. Va escluso il momento centrale della giornata, in altre parole i momenti del pieno sole. Nei primi due casi, la luce che giungerà con un’angolazione tale da produrre ombre e le ombre danno tridimensionalità alla foto; viceversa nei momenti centrali della giornata, non avremo ombre e il risultato sarà piuttosto piatto con poche dominanti cromatiche. Il bilanciamento del bianco può essere lasciato su AWB o nella modalità automatica prevista dal tuo modello di fotocamera. Esplorate anche la Blue Hour.
E la profondità di campo? Bene la foto di paesaggio è il regno del tutto a fuoco! Se avrete inserito un oggetto in primo piano deve essere a fuoco!! Con un diaframma sufficientemente chiuso, avrete la possibilità di offrire leggibilità a tutta la scena. Dove mettere a fuoco? Indicativamente a un terzo della distanza ma per chi vuol essere preciso o saperne di più, potrà entrare nel mondo dell’iperfocale. La distanza iperfocale è quel valore che, data una fotocamera, un obiettivo, un valore f e la distanza massima del soggetto da ritrarre, ci fornisce un valore espresso in metri. Dovremo regolare manualmente la messa a fuoco su quel valore per massimizzare la profondità d campo. Esistono le tabelle ma anche numerose App dedicate. Sotto f8 in ogni caso, inizierà a presentarsi lo sfocato e sopra i valori indicati prima (f11/16 o massimo 22 in caso di buone ottiche) l’aberrazione cromatica e la diffrazione deterioreranno la nostra immagine. Il diaframma chiuso non è il regno della nitidezza anzi è esattamente il contrario: si massimizza solo la PDC.
Velocità di scatto. Qui non c’è un valore assoluto o consigliato: dipende dalla luce del luogo, dal diaframma scelto e ISO impostato. Ricordiamoci solo che valori di scatto lenti favoriranno la presenza di aree mosse nella scena (rami, canneti, foglie, onde, barche, persone, nuvole, uccelli ecc.). Se è una vostra scelta bene, altrimenti valutate di scattare con tempi più veloci.
Filtri & c. Lo so, la borsa pesava ma ora è a terra quindi tiriamo fuori i filtri e utilizziamoli! Con il sole alle spalle - o massimo a 45° rispetto al punto inquadrato - il polarizzatore è valido ausilio; se avrete il sole frontale, il polarizzatore non serve…ma i digradanti si! Montateli e sperimentate. Se poi avete anche i filtri ND è il momento di sfoggiarli… potremo creare immagini con acque setose, prati animati e in caso vi siano dei passanti, sfruttarne la scia che creeranno o farli sparire dalla scena! È anche il momento per utilizzare il nostro dispositivo di scatto remoto, spremere le capacità del nostro treppiedi e perché no, del nostro flash magari per illuminare soggetti in primo piano se la foto è un paesaggio…notturno!
Tutto pronto??? Allora scattiamo e verifichiamo il risultato attraverso l’istogramma. Se non ci soddisfasse regoliamo i parametri, agendo sempre su un valore alla volta; se scegliamo ad esempio f11, 1/125s e 200 ISO e la foto è buia, non tocchiamo il diaframma per non pregiudicare la PDC, ma agiamo o sul tempo (se non ci preoccupa l’effetto mosso) o sul valore ISO. Preparatevi a essere veloci perché all’alba e al tramonto le condizioni di luce variano rapidamente.