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"Paolo Logli, 360° di poliedricità ...e il suo ultimo libro: Dura pioggia cadrà. L'ultima storia di Avalon!"

"Torna il druido di Merlino, grazie alla firma di uno spezzino"

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Provocatorio, abile autore, irresistibile scrittore... Parliamo di Paolo Logli, lo spezzino 110 e lode ricordate? L'avevamo intervistato nel giugno scorso ... oggi lusingati perchè lo scopriamo in un'altra fatica letteraria.

Stavolta Logli abbraccia una tematica "sensibile", un arteficio, un'alchimia letteraria... e ci riesce, come sempre, cattura il lettore, lo intrappola mentalmente e quasi lo costringe a rimanere inerto...tra le pagine di questo romanzo che "dicono" sia..un'invenzione letteraria... Ma sarà davvero un'invenzione?

Chi è Paolo Logli?

Paolo Logli nasce a La Spezia il 26 Maggio 1960, ma vive a Roma da quasi 30 anni. Sperimentata la sua pochezza come chitarrista rock, si è riciclato come sceneggiatore, autore televisivo e teatrale, firmando decine di titoli per la tv, dalle soap operas alle miniserie (tra i suoi lavori il Commissario Manara, Il bambino della domenica, L’uomo che cavalcava nel buio, Cuori rubati, Grandi domani, Diritto di Difesa, Il signore della truffa). La sua attività continua a ondeggiare tra il teatro di parola (è stato il primo autore italiano rappresentato a Montecitorio negli ultimi 20 anni con “Quell’enorme lapide bianca”), il cinema commerciale, come “Natale a Beverly Hills” e “Natale in Sudafrica” e il cinema d’autore come il film di Davide Marengo "Breve storia di lunghi tradimenti"... Ma altre due grandi passioni si contendono la sua attenzione: il noir (Ha pubblicato con Mondadori/Colorado Noir un racconto della raccolta “Omicidi all’italiana” e con “Ad Est dell’Equatore” il romanzo “Quis ut deus”) e il la musica, prima ispirazione di lavori teatrali come “Dunque lei ha conosciuto Tenco?” Premio Per voce sola 2004, “Parlami d’amore Mariù” e il “Il Pianeta proibito”, musical scritto assieme a Luca Tomassini e Alessandro Pondi e di svariati videoclip, come “Hey Joe” con Sam Moore e Francesco di Giacomo, Premio Europa Cinema 1990 per la Regia del cortometraggio musicale . Ha vinto due biglietti d’oro con i due film di Natale, il premio dell’annuario del Cinema italiano con “K2 la montagna degli Italiani”, il premio per la miglior sceneggiatura al festival internazionale de cinema di Salerno con “Il bambino della domenica” e la menzione del contest l’Immagine del suono per “Trilussa storia d’amore e di poesia”...(Sosia&Pistoia)

L'intervista all'Autore

Un'altra fatica letteraria, pronta a sugellare pagine proiettate a rimanere eterne, come tutti i libri "che contano"....

Eterne è davvero un sacco di tempo. Mi basterebbe che qualche parola rimanesse nel cuore dei lettori. La botta di presunzione l'ho già avuta scrivendo di Merlino ed in generale ispirandomi a tutto il ciclo brettone, quelle sì che sono pagine eterne. Ma fa parte della mia formazione e del mio modo di essere appoggiarmi sul passato, sui grandi che ci hanno preceduto, sulle pietre miliari. C'è una frase di Bernardo di Chartres, un filosofo francese del XII secolo, che mi viene spesso in mente e che esprime alla perfezione quel che intendo dire: "Siamo nani sulle spalle di giganti". Lui si riferiva all'antichità classica, io estendo tutto questo al Medioevo, al Rinascimento, e su su fino al Rock. Purtroppo non vedo altrettanti giganti nel nostro tempo. E allora anche io, nano, tento di dire la mia.

I libri, dicono, fanno profumo di "sapere"...

I libri sono una delle cose più importanti della vita, sono come persone. D'altra parte Clive barker, uno scrittore Horror che non tutti conoscono, ha definito le persone libri di sangue. Questo romanzo in particolare, sì, ha il profumo più che del sapere dell'amore per le mille storie che i libri mi hanno raccontato, ma anche per i milioni di note che ho trovato sui dischi e nei concerti. C'è pieno di rock, di parole in musica, ed insieme di immagini che mi hanno fatto sognare fin da bambino. Non pretende di essere un romanzo"colto", anzi. E' un grade omaggio ai cantastorie, al gusto di raccontare, di stupire, di inventare leggende. E quale leggenda meglio che quella di Merlino e dei Cavalieri della Tavola Rotonda?

Qual è il tuo messaggio a riguardo?

Ho voluto raccontare un merlino stanco, demotivato, alla ricerca di un senso per una missione che dura da quasi 2000 anni e che lo costringe a vivere in eterno e ad assistere alla progressiva morte degli ideali. Lui e i suoi non potranno morire fino a che non troveranno un altro degno di impugnare Excalibur e riportare l'armonia nel mondo. Ma quanto è difficile. Chi merita veramente questo dono? E quali sono gli ideali davvero puri, a cui affidarsi? Nel corso dei secoli, Parsifal, Lancelot, Artù, si sono persi di vista, alcuni si sono dimenticati perfino della propria identità, altri hanno combattuto su versanti opposti della barricata... In definitiva, sto scrivendo della mia voglia di certezze, di infinito, di giustizia, che non trova, da tanto tempo, una vera risposta.

Cosa ti aspetti e quali le tue prospettive ?

Cerco di non aspettarmi nulla, perchè so che ci sono mille elementi imponderabili per cui un libro ha successo o meno. Però posso dire che mi piacerebbe che si attivasse il passaparola, sarebbe il segno che chi mi legge ha capito, si è rispecchiato ed emozionato. E' bello quando sono i lettori ad imporre un titolo, ad amare e fare volare un romanzo. Forse sto sognando, chissà. Ma cosa pretendi da uno che ha scritto una storia su Merlino?

Il Libro

Titolo:  DURA PIOGGIA CADRA' L'ultima storia di Avalon Autore Paolo Logli Casa Editrice Castelvecchi Editore Anno 2014 Genere Narrativa ISBN Prezzo 18,50 euro

Sinossi

Nella Roma dei nostri giorni – notturna e avvolta in misteri antichi come il Tempo – vive nascosto il druido Merlino. Come Artù, Lancelot e Parsifal, il mago è sopravvissuto alla caduta di Camelot, quando il sogno di fondare una nuova era di pace si era infranto sotto l’attacco dei tradimenti e della brama di potere. Il compito dei quattro eroi è proteggere Excalibur, la spada magica che può cambiare il corso della Storia, in attesa di trovare qualcuno degno d’impugnarla di nuovo. Condannati alla vita eterna, costretti a confrontarsi con le proprie debolezze, i quattro eroi però si sono persi: alcuni hanno lottato su fronti opposti, altri hanno dimenticato il senso della loro missione. Ma dopo sedici secoli una nuova minaccia incombe sul pianeta, e Merlino deve ritrovare i tre compagni per un’ultima, disperata impresa. Dalle mura di Castel Sant’Angelo alle strade di Dublino, dalle trincee della Grande Guerra all’orrore di Hiroshima, il noir si colora di sovrannaturale, la ricostruzione storica accoglie il crudo romanzo metropolitano, dando vita a un’originale e indimenticabile invenzione letteraria.

 

Spalancare le braccia come ali e tuffarsi a testa in giù nel firmamento, sopra di lui, infilarsi nell’infinito, tra i pianeti, e finalmente, perdersi. Oppure raggiungerli, uno per uno, e guardarli in viso. Scuoterli per le spalle e dire: oh, sveglia. Dire: ti ricordi? Te le ricordi, le guglie delle torri che bucavano il crinale? Avalon, te la ricordi? P.L.

Lo sceneggiatore del film tv "L'oro di Scampia" legge un messaggio di Beppe Fiorello e ringrazia per il premio ricevuto.

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