Ben arrivati su ViviYoga e al primo articolo della rubrica.
Vi aspettavate già subito qualche esercizio da fare?
Pazientate solo un pochino e arriverà...
Visto che questo è il primo articolo, perchè non cominciare raccontandovi di Ganesh?
Ma chi è questo Ganesh, e perchè proprio lui?
Perchè Ganesh, o Ganesha, il dio dalla testa elefantina, è una divinità molto amata e invocata in India in quanto considerata di buon auspicio.
Ganesh porta prosperità e fortuna e perciò è venerato in occasione di ogni nuova impresa, di ogni nuovo inizio, sia esso un affare, una cerimonia, un viaggio, un qualsiasi evento importante.
Quindi vi propongo in questo primo articolo un pizzico di tradizione e mitologia indiana con il mito di Ganesh, confidando che ci porti bene...come si usa dire qui da noi “non ci credo ma non si sa mai...”.
Le immagini, i dipinti e le sculture di Ganesh sono diffusissime in India, vi sarà talvolta capitato di vedere questo strano personaggio, magari in un film o in un documentario di viaggio.
L'iconografia e lo stesso racconto del mito tuttavia variano molto, quindi si possono solo fare delle generalizzazioni.
Figlio di Shiva e Parvati, due tra le più importanti divinità dei miti indiani, ebbe la testa mozzata dal padre Shiva, che, di ritorno a casa dopo una lunga assenza, non riconobbe il proprio figlio.
Per consolare Parvati dal suo enorme dolore, Shiva mise sul corpo del ragazzo la testa della prima creatura che incontrò nella foresta, un elefante.
Egli resuscitò così il ragazzo, e gli concesse di venire invocato come protettore di ogni nuova impresa.
La sua testa d'elefante simboleggia una grande intelligenza, le grandi orecchie la saggezza e la capacità di ascolto, gli occhi a fessura la sua capacità di concentrazione, la bocca piccola il parlare poco.
Ganesh è spesso rappresentato con la proboscide che pesca nella ciotola dei dolci e il piede alzato, mentre danza su un topolino.
Il topolino è la sua cavalcatura, e l'astuzia del topo insieme alla saggezza dell'elefante simboleggiano la capacità di compiere grandi imprese e superare gli ostacoli, non con la forza, ma con la paziente erosione.
Altri simboli li trovate nel disegno qui sotto.
E per comiciare anche con un po' di pratica yoga, vi propongo ora un piccolo esercizio di respirazione, da fare in qualsiasi momento siate un po' tranquilli.
Potete essere seduti in metro, in tram, in viaggio in macchina (quando guida qualcun altro...), su una panchina, dove preferite purchè l'aria non sia troppo viziata o inquinata.
Chiudete gli occhi, portate l'attenzione al respiro, all'aria che entra e che esce.
Dopo qualche respirazione provate a visualizzare il vostro respiro.
Continuate così per qualche minuto, poi riaprite gli occhi.
Provateci, magari vi potrà sembrare strano, magari vi piacerà...provateci e fatemi sapere.
Appuntamento a giovedì prossimo con un altro articolo di ViviYoga, vi aspetto!