Il fedifrago o semplicemente “l’infedele in amore” rientra ormai a far parte delle categorie reputate “mode del momento”. Non è sufficiente essere glamour, hi-tech dipendenti e fashion victim in questa società che mette a dura prova le volontà e le regole dell’individuo. Sempre più attratti e stimolati da informazioni che plasmano il nostro desiderio, l’essere “fedifraghi incalliti” è etichettato un vero e proprio stile di vita. Ciò significa che l’arte d’amare così come è stata descritta e raccontata dal celebre psicoanalista Erich Fromm nelle sue sfaccettature e nelle varie forme, abbia subito una metamorfosi straordinaria, al punto tale che essere infedeli, gestire e controllare più rapporti contemporaneamente è diventato un modo come un altro per giustificare se stessi. E’ questo il nuovo modo di concepire l’amore e legittimarlo? Nella realtà le cose sono molto più complicate e la scelta di essere fedifrago, non approda di certo all’isola felice della nuova forma d’amore, intesa come “la capacità di gestire più relazioni parallelamente dando il giusto peso e valore ad ognuno/a”. L’identikit del fedifrago uomo o donna che sia, riguarda il mentitore perfetto, un narcisista cronico; colui il quale è dedito alla propria immagine psicosociale, ma che necessita di continue conferme e approvazioni da parte degli altri. A tratti cinico, auto-centrato, con scarsa empatia. Attraverso sprazzi di sensibilità si avvicina agli altri sapendo di poter far soffrire, paventando arti di manipolabile seduzione. Solitamente il fedifrago soffre di paranoie amorose poiché trasferisce le gelosie possessive che lo ossessionano sul proprio partner; infatti, il pensiero impellente del ”tradisco io, puoi farlo anche tu” è il dubbio costante che lo tormenta. Tali fissazioni allora dimostrano che questi non viva proprio “sogni tranquilli”. Probabilmente gestire più relazioni contemporaneamente, può portare, non solo a soddisfare le pulsioni sessuali, a rompere la monotonia e tranquillità, a cercare nuove emozioni e sensazioni, ma soprattutto ad una dose abbastanza elevata di stress e ansia. Ad esempio, l’ansia d’abbandono è una circostanza di cui il fedifrago soffre e si tormenta spesso, perché è giusto che sia solo lui/lei ad abbandonare o lasciare il partner e non il contrario, scegliendo le condizioni considerate ottimali per le proprie necessità. Dal punto di vista psicosociale, lo stile di vita che assume il fedifrago è supportato dalla costruzione compensatoria di vite parallele, altisonanti, ricche di emozioni che spesso non sono solo positive ma soprattutto negative; pertanto, la scoperta del tradimento porta ad un fortissimo abbattimento dell’autostima su cui è strutturata la sua personalità. La constatazione che emerge in chiave psicologica è orientata al fatto che le persone dedite ad intraprendere questo viaggio relazionale e sessuale, concepiscano la routine emozionale come un serio problema, un appiattimento dei sentimenti, motivo per cui sono sistematicamente alla ricerca di sensazioni frutto di rapporti distorti con altri, la cui finalità è compensare esclusivamente le proprie fragilità e insicurezze.
Considerarsi un fedifrago, significa essere consapevole del fatto che non si voglia chiudere definitivamente con questo stile di vita, perché sentirsi amati, considerati in molte relazioni è l’arma vincente per compensare i sentimenti interiori di inutilità e smarrimento, al punto tale che rimpinguare il proprio Ego e la propria autostima a discapito di chi li circonda, purtroppo, diventa l’unico modo consapevole di gestire i rapporti psicosociali.
Dott. ssa Rossana De Crescenzo Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line
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